Astrilde Blu 
Uraeginthus Angolensis

Fonte: Passeriformi e granivori del Mondo

Classe: Uccelli
Ordine: Passeriformi
Famiglia: Estrildidi
Genere: Uraeginthus
Specie: Uraeginthus Angolensis

IDENTIFICAZIONE Lunghezza 12-13 cm (4 4-5 pollici). Sono immediatamente identificabili rgazie alle parti superiori marrone chiaro e alla coda e alle parti interiori azzurre. Maschio e femmina sono leggermente diversi e le diverse specie sono distinguibili grazie alla presenza di rosso sulle guance (maschio) e all’estensione del colore azzurro sulla faccia e sulla testa. La maggior parte degli Uraeginthus è comune, mite ed avvicinabile e si trova a ridosso degli insediamenti umani. Specie confondibili: è possibile che venga confuso solo con le altre due specie di Astrilde “blu”, il Cordon blu (168) e l’Astrilde testablu (169). Il maschio del Cordon blu (168) ha macchie evidenti color rosso sangue e reniformi sulle copritrici auricolari ed è generalmente di una tonalità più calda di marrone sulle parti superiori; la femmina più è molto simile al maschio ma non ha la macchia rossa sulle guance e generalmente ha una minore quantità di azzurro sulle parti interiori (sebbene talvolta si estenda fino alla fronte). I| maschio del Astrilde testablu (169) ha la testa completamente azzurra ed entrambi i sessi sono caratterizzati dal becco rosso. All’osservazione in mano del Astrilde blu, il vessillo interno della seconda primaria presenta un evidente intaccatura (scarsamente definita nel Guancerosse).

DESCRIZIONE Sessi leggermente differenti.

Maschio adulto: pileo fino alla parte inferiore del dorso e ali marrone chiar0, di tonalità leggermente più calda sul pileo; remiganti leggermente più scure delle copritrici. Groppone, sopraccoda e coda blu-ceruleo chiaro, più scuro o più grigio sulla coda specialmente sulle timoniere mediane. Redini, Zona sopra l’occhio fino alle copritrici auricolari, lati del collo, mento e gola fino a petto e fianchi azzurro ceruleo chiaro; zona interiore dei fianchi occasionalmente di tonalità più chiara; centro della parte inferiore del petto, ventre e sottocoda sfumato di color sabbia (di tonalità calda) o marrone-rosato chiaro, Becco corto, entrambe le mandibole curve nello stesso punto, grigio, grigio-malva o malva con bordi epunta bruni, Occhio marrone o marrone-rossastro, con anello palpebrale azzurro chiaro o bianco sporco. Zampe e piedi marrone-rosato chiaro.

Femmina adulta: molto simile al maschio adulto nella colorazione generale del piumaggio ma di un azzurro più chiaro o più sfumato che si limita alla zona dal groppone alla coda e alla faccia, al mento e al centro del petto; resto delle parti inferiori color sabbia, con zona ventrale di tonalità chiara. Becco come nel maschio o, occasionalmente, grigio-azzurro.

Giovane: molto simile alla femmina adulta, ma di tonalità più opaca e più chiara, e con becco completamente grigio-piombo scuro; le zone azzurre sono di un cobalto più chiaro e brinato, con una stfumatura indistinta o non nitida, e alcuni esemplari lasciano intravedere le basi color sabbia delle penne del petto e della gola.

VARIAZIONI GEOGRAFICHE Le variazioni tra le sottospecie riguardano prevalentemente l’intensità della colorazione del piumaggio e, nella maggior parte dei casi, non sono rilevabili sul campo senza un confronto diretto. Sia la damarensis che la cyanopleurus sono di tonalità più chiara sulle parti superiori rispetto alla nominale e l’azzurro è più chiaro, mentre la niassensis è di un azzurro più brillante ed ha le parti superiori di una tonalità di marrone più scura o più calda. Nelle femmine di niassensis e di cyanopleurus l’azzurro si estende lungo i fianchi (talvolta incontrandosi con quello ai lati del groppone) come nel maschio della sottospecie nominale; la niassensis ha la coda visibilmente più lunga (8 mm ca.) rispetto alle altre sottospecie.

VOCE Le note dei richiami sono molto simili (se non addirittura identiche) a quelle del Cordon blu (168) e del Astrilde testablu (169); il richiamo di contatto è “weet-weet”, “sweet- sweet- sweet o “weety-weet”; il richiamo d’allarme è metallico e aspro. Anche il canto è piuttosto simile a quello degli altri due Astrilde “blu”, ma è più dolce e meno stridulo “kway-kway ” o “che-ru, chreu, chittywo0, weeoo, wee”, talvolta con alcune variazioni.

STATUS, HABITATE COMPORTAMENTO Diffuso, comune, occasionalmente abbondante. Si trova in una grande varietà di habitat aperti al di sotto dei 1400 m d’altitudine, eccezionalmente fino a 1500 m, generalmente in savana o distese erbose con sottobosco fitto vegetazione rigogliosa, cespugli, arbusti, boschetti di acacia e margini di coltivazioni e di insediamenti umani; mite e avvicinabile, spesso si nutre nel centro dei villaggi. Di solito in coppia o gruppi famigliari, stormipiccoli o occasionalmente numerosi, spesso si mescola con esemplari di Amaranto o di Astrildi. l volo è lento generalmente a scatti, ma spesso (su distanze più lunghe) meno casuale e più ondulato. Si nutrea terra dei semi di piante erbacee e di altre piante basse; si ciba anche di alcuni frutti e, occasionalmente, di insetti (principalmente termiti, specialmente nella stagione secca.

DISTRIBUZIONE U.a. angolensis: São Tomè (dove forse èstato introdotto), Cabinda, Congo, Zaire meridionale, Angola settentrionale, Zambia nord occidentale e Zimbabwe settentrionale.

  1. a. cyanopleurus: Zimbabwe occidentale e nord occidentale, Botswana settentrionale fino al Sudafrica settentrionale (Transvaal occidentale) U. a. niassensis: Kenya sud orientale (lago lipe), Tanzania orientale, meridionale e sud occidentale verso sud attraverso lo Zaire sud orientale, Malawi, Zimbabwe orientale e nord orientale e Mozambico fino a Transvaal, Orange Free State settentrionale e Natal settentrionale, Sudafrica. Introdotto anche a Zanzibar.
  2. a. damarensis: Botswana settentrionale fino alla Namibia settentrionale. Sono state descritte anche altre sottospecie, ma nelle zone di sovrapposizione degli areali si verificano spesso casi di meticci.

SPOSTAMENTI Erratico in tutto il suo areale al di fuori della stagione degli amori.

MISURE Ala 50-56; coda 47-61; tarso 13-15; becco (culmine) 9-11. Ala della damarensis 51-55. Ala della niassensis 47-55; coda del maschio 55-69.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI Goodwin (1982), Mackworth-Praed and Grant (1963), McLachlan and Liversidge (1978), Sinclair (1984).

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